Attraverso il mio lavoro ed il mio essere mamma ho notato che le famiglie ed i genitori di oggi hanno principalmente bisogno di ascolto.
La
vita frenetica, le attività, il lavoro e le responsabilità quotidiane hanno
reso le persone meno inclini all’ascolto trascurando secondo me una parte
fondamentale nella relazione tra i famigliari con conseguenze sul legame di
attaccamento tra genitori-figli.
Sono
insegnante di massaggio infantile, operatrice d ‘infanzia e Doula, ho sentito
parlare del programma HUG durante il corso di formazione per diventare
insegnante AIMI e fin da subito mi ha incuriosita l’aspetto di “imparare a
interpretare il linguaggio non verbale del neonato”. Ed è proprio così che ogni
tanto mi sento: un’ interprete. L’ interprete fa da tramite tra due
interlocutori mettendoli in condizione l’uno di ascoltare e comprendere
l’altro senza aggiungere o togliere commenti personali che potrebbero
influenzare il risultato della comunicazione: io mi sento un interprete del
linguaggio (emotivo/pratico) tra genitori e neonati in assenza di giudizio.
Per
questa mia curiosità sull’interpretazione del linguaggio non verbale, mi è
piaciuta molto la parte di programma HUG sui segnali SOS e sulle ZONE, uno
strumento in più che sono sicura mi aiuterà molto durante i corsi di massaggio
infantile per tranquillizzare i genitori e farli sentire più competenti e
consapevoli.
Durante
gli incontri con i genitori ho notato in generale quanto sia fondamentale il
supporto sia attraverso l’ascolto che pratico durante le prime settimane di
vita; il fatto di avere qualcuno che illustri le fasi della crescita
attraverso una “road map” o che con l’aiuto della bambola faccia
vedere le posizioni dell’allattamento alla mamma nel momento in cui allatta è
di estremo sollievo e fa sentire subito i neo-genitori capaci e infondendo loro
tranquillità.
Mi
piacerebbe molto integrare il programma HUG con il mio lavoro di Doula per
poter creare degli incontri di gruppo durante la gravidanza.