Lavoro
come pedagogista e come Ibclc da moltissimi anni ormai e ho visto centinaia di
coppie mamma/bimbo. Sono anche io mamma di tre figli e zia di svariati
nipotini.
Sia
in ambito professionale che personale ho potuto notare quanto fosse difficile
per un genitore (e i suoi familiari) comprendere a fondo il comportamento del
neonato e quanto questo incidesse profondamente sullo stato emotivo della
famiglia stessa.
In
particolare, ciò che manda maggiormente in crisi è il pianto, che non solo è
fonte di forte stress emotivo e coinvolgimento fisico intenso nel tentativo di
calmare il bambino ma è anche, sempre più spesso, fonte di disorientamento per
quanto riguarda anche l’alimentazione e l’allattamento del bimbo stesso.
Diciamo
che interpretare correttamente il bisogno del neonato e saper rispondere
adeguatamente a questo bisogno permette di innescare circoli virtuosi di buona
alimentazione e di sereno accudimento.
Ciò
che mi ha maggiormente colpito è stata la possibilità di mostrare al genitore
la differenza di sonno attivo dal sonno profondo e l’incredibile miglioramenti
che questa consapevolezza ha creato nel ritmo sonno/veglia del neonato e quindi
nel benessere psicofisico dell’intera famiglia.
In
quanto pedagogista e IBCLC sono riuscita ad integrare con grande soddisfazione
e senso di completezza le mie due diverse formazioni, trovando in HUG Your Baby
quella sinergia di approcci formativi che ho sempre ricercato nelle mie
consulenze.
La
tecnica del broadcasting mi è sempre venuta istintiva, ma averla teorizzata e
sperimentata più a fondo, mi ha permesso di intensificarla e arricchirla con
grande soddisfazione mia e da parte del genitore con la quale la metto in atto.
Un
ambito che desidero approfondire maggiormente è quello dell’alta sensibilità e
della prematurità. In quanto pedagogista esperta di burnout materno, di bambini
gifted e di alta sensibilità, la teorizzazione degli SOS del bambino mi ha
affascinato.
Il
parallelismo tra gli SOS del neonato e del bambino più grande altamente
sensibile, l’incapacità e le difficoltà di alcuni bambini di modulare e passare
serenamente da una zona ad un’altra, sono sicuramente un tema di studio che
desidero approfondire, anche con l’aiuto delle neuroscienze.
In
generale, avere ricevuto la formazione HUG Your Baby , ha incrementato la mia
sicurezza nel lavoro e nel saper rispondere ad alcuni dei più critici quesiti
del genitore, mi ha aiutato a sostenerli nel momenti di maggior crisi e
stanchezza psicofisica, e mi ha dato strumenti importanti per affrontare quelle
situazioni di fragilità emotiva e di neonati particolarmente richiedenti.