I
genitori che seguo sono spesso isolati dalla famiglia di origine e le madri si
trovano sovraffaticate dalla gestione del bambino e dalla necessità di
conciliare i nuovi ritmi con la loro vita di sempre
- Che cosa ti ha
attratto per prima cosa del programma HUG Your Baby?
La
possibilità di interpretare i segnali del neonato per proporre la soluzione più
funzionale al loro soddisfacimento
- Quale aspetto
del corso HUG Your Baby ti ha interessato particolarmente?
Gli SOS
e la spiegazione di come il pianto del bambino cambia durante la crescita
- Cosa ti ha
colpito particolarmente quando hai incominciato a trasmettere HUG Your
Baby alle famiglie di cui ti occupi?
I
genitori sanno già osservare il bambino, ma sono insicuri e temono di non saper
interpretare correttamente ciò che vedono
- Come prevedi di
integrare HUG Your Baby nel tuo lavoro attuale?
Sicuramente
con il broadcasting prima di ogni consulenza per il babywearing o il massaggio
infantile
- C’è un feedback
specifico o parole dei genitori che segui che fotografano al meglio gli
effetti di HUG Your Baby?
Anna
dice: Non pensavo di poter fare un po’ d’ordine nel caos dei primi mesi, ero
rassegnata a non capirci niente e semplicemente ero disposta ad aspettare che
prima o poi il bambino sarebbe cresciuto e sarebbe stato più tranquillo. Dopo
il corso ho capito che non avevo bisogno di aspettare, ma potevo intervenire
già subito per comprendere e rispondere al meglio al mio bambino, a vantaggio
della serenità di tutti